Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

martedì 31 maggio 2011

Tecnica della ripresa-consigli ai principianti

Siamo quasi arrivati al terzo mese dalla pubblicazione di questo blog e spero vi siate resi conto che fare riprese video è un hobby meraviglioso. Penso che al giorno d’oggi sia un hobby alla portata di tutti, dato che si hanno telecamere amatoriali, sempre più leggere e tecnologicamente avanzate con una grande varietà di modelli adatti a tutte le tasche.

Inizio presentandovi un mio cortometraggio: anche una gita domenicale può tradursi in film.


Svizzera: da Rasa a Intragna

Come dicevo nel post precedente ci avviciniamo a grandi passi alle vacanze estive, la miglior occasione per realizzare dei video.Con questo post voglio riassumere alcune cose dette in precedenza aggiungendo qualcosa che vi possa aiutare ad ottenere dei buoni risultati. Prima di scendere nel dettaglio, però, voglio raccomandarvi di una cosa: non utilizzate la cinepresa come un innaffiatoio o una spazzola, è il difetto principale dei cinedilettanti.


-Quando si inizia una ripresa bisognerebbe sempre aver chiaro in mente quel che si vuol fare. Le riprese tipiche del dilettante si vedono dopo pochi secondi, proprio per l'indecisione e un senso generale di confusione e approssimazione. Non filmate mai a caso: ogni inquadratura e i movimenti di macchina devono essere decisi prima di effettuare la ripresa, ed avere sempre un loro preciso significato. Quante volte si vedono interminabili inquadrature che "vagano" per la scena senza motivo? Quindi, prima di iniziare la ripresa, decidete quel che intendete riprendere. Non solo l'inizio ma anche la fine! Dovete stabilire: il tipo di inquadratura, la durata della stessa, gli eventuali movimenti di macchina e la loro conclusione. Questo impedirà di iniziare bene una ripresa per poi finirla a casaccio perché non si era prevista in anticipo l'esatta sequenza.Per facilitare il montaggio delle riprese da effettuare al vostro ritorno a casa, abituatevi ad effettuare una sorta di "montaggio in macchina", cioè riprendere le scene secondo una sequenza logica e con la giusta durata. Come ho già scritto in precedenza, questa abilità la si apprende poco alla volta con l'esperienza e soprattutto osservando con attenzione i video professionali o di dilettanti già esperti.

-Quanto deve "durare" un'inquadratura? Bella domanda! Ogni inquadratura è un caso a se. In generale quando avete "esplorato" completamente una scena bisogna cambiare inquadratura. I vostri futuri spettatori non devono arrivare a stancarsi: d’altro canto non bisogna interrompere una scena troppo presto impedendo loro di cogliere i particolari importanti. Naturalmente una ripresa di dettaglio richiederà meno tempo (4-5 secondi di proiezione reale, 7-8 secondi di ripresa) di un campo medio ricco di particolari (7-8 secondi di proiezione reale, 10 secondi di ripresa). Così come una scena statica richiederà meno tempo di una dove ci sono delle azioni (stesse proporzioni di durata indicate precedentemente). Un'inquadratura fissa durerà meno di un'altra che invece esegue delle zoomate o delle panoramiche. La posizione di ripresa è una questione fondamentale. Usate le gambe! Non filmate sempre dalla stessa posizione usando lo zoom! Un bel filmato si distingue innanzitutto per la varietà delle inquadrature, i punti di vista originali e i soggetti interessanti. Ogni inquadratura dovrebbe suscitare interesse o curiosità. Quante volte capita di vedere il dilettante scendere dall'auto e iniziare subito a filmare?

-Curare la posizione di ripresa è importante per migliorare l'inquadratura e soprattutto per scoprire nuovi punti di vista. Non accontentatevi della prima inquadratura che vi trovate davanti: prima di riprendere provate a spostarvi, cercate nuove angolazioni, nuove prospettive, muovetevi! Sforzatevi sempre di variare i punti di ripresa. Naturalmente non esagerate: ricordate che lo spettatore deve sempre poter "unire" mentalmente le varie inquadrature, catturategli l’attenzione con il solo contenuto del filmato e non con l'invadenza e con il virtuosismo dell'operatore.

Come fare delle buone inquadrature? Questa capacità se non la si ha naturalmente, la si impara con la pratica. La tecnica seguente può esservi d'aiuto: consiste nel suddividere mentalmente l'inquadratura in terzi, dapprima con due linee verticali quindi con due orizzontali (in molte videocamere c’è la possibilità di visualizzarle sul mirino); avremo come risultato 9 settori uguali: i punti di d'intersezione di queste linee sono quelli che attraggono maggiormente l'occhio. Questa suddivisione si chiama "sezione aurea". Oltre alla disposizione del soggetto, andrà curata anche l'illuminazione, la prospettiva, insomma dovrà esserci una certa piacevolezza dell'insieme, senza evidenti sbilanciamenti. Uno "sbilanciamento" tipico può essere il soggetto umano troppo vicino al bordo dell'inquadratura, con troppa "aria" in testa o con i piedi o altre parti del corpo tagliati. Un viso ripreso di profilo non dev'essere mai collocato esattamente nel centro dell'inquadratura, come il principiante tende a fare, ma spostato lateralmente, in modo da lasciare spazio nella direzione in cui egli guarda.

Il cinedilettante il più delle volte fa le riprese a mano libera. E’ quanto di più difficile perchè, oltre a controllare l'inquadratura e i movimenti, si deve badare contemporaneamente a tener diritta e ben ferma la videocamera. E’ un peccato rovinare una buona inquadratura con tremolii e sobbalzi. Per risolvere questi problemi si ricorre di solito al treppiede, o a sostegni di fortuna quando è possibile. Un buon aiuto è tenere la cinepresa con due mani e i gomiti saldi e spinti contro i fianchi. Controllate costantemente se state tremando o meno, tenete d'occhio i bordi del mirino, sforzatevi di osservarne tutta l'area, non solo il centro o il soggetto. Questo vi permetterà un miglior controllo evitandovi di "tagliare" teste, riprendere sfondi o elementi indesiderati. Scegliete una focale dell'obbiettivo più grandangolare o avvicinatevi al soggetto e scordatevi il teleobiettivo a mano libera se non siete capaci di tenere ben ferma la videocamera. Evitate (quando non utilizzate il treppiede) i "tele" spinti perché oltre un certo fattore di ingrandimento le riprese risulteranno sicuramente mosse.

-Quando dovete fare dei movimenti di macchina, provateli sempre a vuoto, prima di iniziare a riprendere. E buona norma fare movimenti dolci, non bruschi ma decisi. Durante l’esecuzione di una panoramica, non dovete avere ripensamenti o, peggio, tornare indietro! Una panoramica si inizia partendo da un'inquadratura fissa, poi dolcemente s'inizia a ruotare la camera nella direzione voluta con una velocità costante di rotazione (se non utilizzate un treppiede con testa panoramica ruotate tutto il busto non solo la testa); poco prima di arrivare all'inquadratura finale rallentate fino a fermarvi dolcemente sulla scena finale, lasciandola durare qualche secondo. La durata delle inquadrature (i famosi secondi di cui scrivevo prima) si contano mentalmente col solito "centouno, centodue, centotre ecc." .

Un'altra cosa da imparare, se utilizzate un mirino invece di un display, è saper filmare tenendo aperti entrambi gli occhi. Abituatevi a questa tecnica, utilissima nelle riprese in movimento. Dovete avere il controllo di quel che vi accade intorno mentre filmate ( evitare ostacoli o decidere al volo se è il caso di fare una panoramica). Invece di tenere l’occhio incollato al mirino impratichitevi a sbirciare allontanando leggermente il capo mentre tenete in posizione la camera (con due mani e i gomiti spinti sui fianchi).

-Tra l’attrezzatura base di cameraman non dovrebbe mai mancare un treppiede o un monopiede. Strumenti utili nelle riprese generiche ma indispensabile se volete usare il tele spinto. Il "mosso" è sempre in agguato ed è il pericolo più ricorrente per i cineamatori. Il treppiede garantisce riprese stabili e fluidità nei movimenti di macchina. Dovrà essere robusto, con "bolle" di livellamento e colonna centrale regolabile. Potrà esser utile la possibilità di rovesciare la colonna verso il basso o il divaricamento delle gambe con angolazioni superiori ai 45 gradi, per poter effettuare riprese a livello del terreno o da posizioni molto basse. Un aspetto importante è la testa: questa dovrà essere di tipo "fluido", con una leva di lunghezza adeguata (minimo 25/30 cm.) per poterla muovere con dolcezza in ogni direzione. Molto comoda è la piastra di aggancio-sgancio rapido, da fissare sotto la camera, e che vi permette di togliere e mettere la camera sul treppiede in pochi secondi. Abbiate l’accortezza che sia sempre "in bolla": aprite le gambe fino al blocco, badando che i piedini poggino stabilmente sul terreno, regolate grosso modo la colonna centrale e quindi montate la camera. Se la posizione vi sembra buona regolate con precisione la posizione delle livelle (o "bolle")... Provate una panoramica orizzontale per almeno 90 gradi a destra e sinistra... la bolla deve rimanere centrata.

-Seguire dei soggetti in movimento è una delle cose più difficili, sempre per i soliti motivi di mosso... dato che il cinedilettante non possiede una steady-cam (speciale apparecchio per effettuare riprese a mano libera con la fluidità di una carrellata) egli dovrà arrangiarsi con metodi più caserecci ma comunque efficaci... Ecco alcuni utili trucchetti : camminate tenendo le ginocchia leggermente piegate, fate passi brevi e alzate i piedi il meno possibile. "Sincronizzate" il vostro passo su quello dei soggetti... Eviterete così di sommare le vostre oscillazioni a quelle delle persone che state riprendendo... Le persone vanno seguite da vicino, inquadrandole a figura intera o, meglio ancora, a mezza figura. In questo caso le inevitabili oscillazioni del camminare non saranno percepite da chi guarda, in quanto la sua attenzione sarà attratta dai soggetti in movimento. Le "camminate" risulteranno migliori in luoghi aperti. Fate in modo che l'attenzione di chi vedrà il film venga attratta dal soggetto in movimento. Non riprendete mai i bambini dall’alto tenete la videocamera all’altezza della loro testa o poco più in alto.

-Un film, un documentario, uno speciale televisivo, non sono altro che un insieme equilibrato di inquadrature, di movimenti di macchina, di musiche e di parlato. Nelle produzioni professionali tutti questi elementi vengono previsti a tavolino ancor di prima di girare un solo metro di pellicola o nastro magnetico, dopodichè tutto il girato viene armonizzato e "rifinito" nel montaggio e nella post-produzione . Questa fase, com'è intuibile, ha un ruolo fondamentale sul risultato finale. Dal montaggio dipende la riuscita di tutto il lavoro. Ritengo che la post-produzione sia un lavoro davvero entusiasmante e creativo. Ne scriverò prossimamente.

-Prima di partire per le vacanze, uscite di casa e provate a riprendere quello che vi capita è il modo migliore per impratichirsi.

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