Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


Informazioni personali

La mia foto
Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

venerdì 28 ottobre 2011

Con questa clip si conclude "Itinerari e luoghi e la mia cinepresa", con il prossimo mese di novembre inizierò un nuovo capitolo di questo blog, dedicato ad alcuni  temi tecnico-didattici.
La clip che segue è un "corto" che vuole presentare uno dei borghi più belli d'Italia.
Per chi  volesse saperne di più:
Buona visione!

mercoledì 26 ottobre 2011

Itinerari e luoghi e la mia cinepresa - Le falesie di Étretat (Normandia)

Nella clip che segue alcune scene tratte dal mio film "Normandia: il sogno appare"; fulcro di questo sogno l'incontro con le stupende falesie di Etretat, ritratte più volte in molte opere degli impressionisti di fine ottocento. Dalla spiaggia di ghiaia si vede la famosa "Porte d'Aval" e "l'Aiguille" la guglia dove Maurice Leblanc ha collocato il nascondiglio segreto del suo Arsenio Lupin. Due sentieri partono dalla spiaggia di ciottoli levigati della piccola cittadina di pescatori.
Uno sale sulle falesie d'Amont dove si trova la Cappella di Notre-Dame de la Garde, un monumento e un museo dedicati a Nungesser e Coli, i primi aviatori che l’8 maggio del 1927 tentarono di attraversare l’Oceano Atlantico del nord a bordo del loro aereo "White bird".
Ma il sentiero più battuto è quello che va verso ovest, nudo e senza costruzioni, in balia dei venti che non sono necessariamente violenti, caso piuttosto isolato per una scogliera. Il tragitto è un susseguirsi di emozioni, tra pendii a picco, archi naturali di una bellezza indicibile e guglie  che si ergono dal mare. Quando la roccia non si diverte a creare forme geometriche giocando col mare, lascia un muro verticale liscio e righettato come fosse una parete scolpita. Il  sentiero si rende spesso anche divertente osservando nell'attiguo campo da golf,  i giocatori che affrontano questo magnifico percorso che guarda sulle falesie e sull’oceano.
Scendendo alla base delle falesie si può percorrere l'itinerario a ritroso divertendosi ad esplorare le numerose grotte, ovviamente con cautela.
Il turismo in alta stagione è massiccio, ma si distribuisce bene lungo le scogliere e non dà particolare fastidio, vi posso assicurare che in certi tratti ci sarà solo la presenza dei gabbiani ad accompagnarvi.




sabato 22 ottobre 2011

Itinerari e luoghi e la mia cinepresa - Avanos (Cappadocia) - Visita a una manifattura di tappeti



L'uso dei viaggi è di regolare l'immaginazione con la realtà, e, invece di far pensare come possono essere le cose, di farle vedere come sono.
Samuel Johnson, Johnsoniana, 1776


In Turchia, l'antica arte di tessere i tappeti si trasmette di generazione in generazione.
Originariamente, i tappeti servivano a scaldare e decorare le case. Facevano parte delle doti delle spose e delle donazioni alle moschee.
Abbiamo due tipi di tappeti : i tappeti annodati e i kilim che invece hanno fili verticali ( ordito ) e orizzontali ( trama ).
La parte iniziale della clip mostra la filatura della seta che viene utilizzata per realizzare tappeti totalmente in seta o misti conferendo loro un maggior pregio e un particolare effetto cangiante ai disegni e ai colori.
Nella seconda parte della clip alcune fasi della realizzazione di un tappeto annodato.

Un tappeto si compone di tre parti: l'ordito, la trama e i nodi.
L'ordito è costituito dai fili verticali; la trama, che dà compattezza al tappeto, dai fili orizzontali. I nodi di tipo turco ( nodi doppi o gordes ) sono costituiti dai fili annodati all'ordito, successivamente livellati con le forbici.


mercoledì 19 ottobre 2011

Itinerari e luoghi e la mia cinepresa - La grotta di Nettuno a Capo Caccia (Sardegna)


Alto 168 m, Capo Caccia si innalza in una delle aree più interessanti della Sardegna dal punto di vista naturalistico: per la sua flora, per la sua fauna e perché ospita nel distretto sottomarino un gran numero di grotte sommerse di notevole interesse. Sotto lo sperone di Capo Caccia di fronte all'isola Foradada si trova la Grotta di Nettuno. La si raggiunge a piedi dalla sommità dello stesso promontorio scendendo lungo l'Escala del Cabirol (scala del capriolo), una scalinata panoramica di 656 gradini.
Il percorso all'interno della grotta è di circa 580 metri. La parte iniziale della grotta è occupata dal Lago Lamarmora, con acque particolarmente limpide.
Al centro del lago è presente una colonna stalagmitica alta un paio di metri, detta l'Acquasantiera perché sulla sommità sono presenti alcune vaschette in cui si raccoglie un pò di acqua dolce.
Tramite una breve discesa si arriva alla Sala delle Rovine, ornata di grandi stalattiti, per e poi si raggiungere la sala centrale, detta Sala della Reggia, da dove si vedono al centro grandi colonne calcitiche che si innalzano per 9 metri. Subito dopo la volta raggiunge i 56 metri di altezza, qui, grandi colate a canne d'organo e la colonna stalagmitica chiamata l'Albero di Natale, caratterizzano l'ambiente. Dalla Reggia si arriva in salita alla Sala Smith, così chiamata perchè un capitano inglese con questo nome  esplorò la grotta agli inizi del '800; al centro il cosiddetto Grande Organo, la colonna più grande della grotta (50 metri per 4 ed alta 49 metri)  . Lungo la parete opposta il soffitto diviene più basso e si entra nella Sala delle Trine e dei Merletti.
Si arriva infine alla cosiddetta Tribuna della Musica, una balconata da dove ci si può affacciare sulla Reggia e sul Lago Lamarmora.


Dal film "TRA GALLURA E LOGUDORO"

domenica 16 ottobre 2011

Itinerari e luoghi e la mia cinepresa - Qumran e il Deserto di Giuda

Uno dei luoghi più brulli del pianeta, dove spesso in estate la temperatura supera i 40 gradi e si creano affascinanti giochi di luci, è il deserto di Giuda. Qui, incontrastato, regna da sempre il nulla.

Quando ho fatto le riprese, era l’agosto del 2005, il caldo era incessante. L’aria era talmente rarefatta e bruciante da respirare a fatica. Sembrava di avere un fon accesso, alla massima potenza, proprio davanti al volto.

Il Deserto di Giuda, perfettamente preservato e inviolato, è’ denso di suggestioni, di emozioni rese dal paesaggio, ma anche dalla storia che trasuda. Siamo in Cisgiordania, lembo di terra dove si trovano le rovine di Gerico, la città più antica della Terra. La linea irregolare del profilo delle colline si spezza solo quando s’incontra un’oasi. Questi luoghi racchiudono in se, preziose come perle nelle loro ostriche, splendide riserve naturali e, come ogni deserto, è più vivo di quanto si pensi.

Tra il limite meridionale del deserto e le rive del Mar Morto è situata Qumran, una località abitata nei tempi lontani, da una comunità essena, in un monastero costruito tra il 150 a.C. e il 130 a.C. che vide varie fasi di occupazione finché, nell'estate del 68, Tito, al comando della legione X Fretensis, la distrusse.

Qumran è divenuta famosa in seguito alla scoperta, nel 1947, del Rotolo di Isaia (uno dei rotoli del Mar Morto), visibile in una riproduzione all’interno del piccolo museo o centro visitatori. Questo sito archeologico fu notevolmente rivalutato e ben presto gli studiosi riconobbero che gli edifici erano appartenuti a una comunità religiosa ebraica, supponendo quindi che fossero stati i membri di questa comunità a nascondere i rotoli nelle grotte fra i vicini dirupi.

La clip seguente è un sunto delle sequenze di maggior durata del mio film "I paesi della luce".


sabato 1 ottobre 2011

Itinerari e luoghi e la mia cinepresa - Nikolaiviertel - Berlino



Dal mediometraggio "Berlino"


Per chi ama la cucina tedesca :
Zum Paddenwirt
Nikolaikirchplatz 6, 10178 Berlin,
 +49 30/2426382 ‎

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