Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


Informazioni personali

La mia foto
Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

martedì 29 marzo 2011

Esempio di digitalizzazione di una pellicola in Super8

Come dicevo all'inizio di questo blog, tra le tante attività che sto svolgendo c'è anche quella di digitalizzare le vecchie pellicole in Super8. Ebbene qui potete vedere il risultato ottenuto con questo storico docufilm, uno dei primi da me realizzati.
La qualità non è eccessiva in quanto per postarlo ho dovuto ridurne la risoluzione, potete notare come la semplice aggiunta di musiche e scritte lo rendano più vivo; provate ad immaginarvi di vederlo con il semplice rumore di fondo del proiettore.
La digitalizzazione l'ho ottenuta in modo "amatoriale" in quanto utilizzare il "telecinema" degli studi professionali di cinematografia è alquanto costoso.
Il sistema che ho utilizzato è quello di riprendere con la mia videocamera digitale, montata su cavalletto sopra il proiettore ed in asse con la lente a zoom, il film proiettato su un foglio bianco non lucido ad un valore di zoom minimo. Questo per ridurre la visione della granulosità della pellicola (il foglio dovrebbe trovarsi a circa 60 cm dalla lente del proiettore e perfettamente perpendicolare al raggio di proiezione).
Il tutto in una camera al buio più completo.
Una volta ottenuto il file mpeg ho perfezionato il montaggio originale e cioè:
ho tolto i titoli di testa che in origine erano stati realizzati con lettere trasferibili su carta da disegno;
ho tagliato le tracce delle giunzioni dei vari spezzoni di pellicola;
ho variato la lunghezza dei vari quadri, per dare alle sequenze un certo ritmo;
ho aggiunto i nuovi titoli di testa e di coda, le dissolvenze, il sottofondo musicale e le didascalie esplicative.
Come potete sentire ho lasciato in sottofondo il rumore del proiettore, questo per attualizzare l'epoca in cui il film è stato girato. Buona visione.

1971-25° Anniversario della Repubblica-Parata Militare

vedi anche:

sabato 26 marzo 2011

La musica

La forma più semplice di sonorizzazione di un film è la musica, non si può mettere in discussione la sua enorme forza espressiva.
Sfruttata nel modo più semplice, come sottofondo, senza cioè affidarle nessuna partecipazione diretta alla narrazione; essa rende la presentazione di un filmato più simpatica ed avvincente.
Con gli attuali software di montaggio diventa molto semplice creare dissolvenze fra un brano e l'altro, modificare il volume in funzione dei rumori originali di ripresa ecc.
Vediamo ora come la musica possa essere usata come elemento attivo in una sequenza.
Si vede il protagonista del film nel suo ufficio; una musica del magreb subentra gradualmente: gli spettatori comprenderanno che lui sta pensando al Marocco (meta del viaggio che vogliamo raccontare); poi aumentiamo gradualmente il volume mentre il quadro successivo ci mostra il protagonista a Marrakech.
Dei brani di jazz potranno servire a rendere l'idea di una serata al pianobar dell'albergo.
Si possono per esempio utilizzare brani molto noti, per associare le riprese ad una determinata atmosfera.
Per esempio una passeggiata in campagna può essere accompagnata dalla "Pastorale di Beethoven" (Sinf. n° 6).; oppure la vista delle strade di Casablanca con il sottofondo dell'omonima canzone, farà subito capire agli spettatori dove ci troviamo.
Con questi semplicissimi esempi ho mostrato come con la musica sia possibile dare chiarezza di fatti e situazioni evitando di girare scene difficili o inutili.
In conclusione dobbiamo però dire che la scelta dei pezzi più indicati non è cosa facile: occorrono sensibilità ed esperienza ed una certa quantità di competenza musicale.
Nella vostra cerchia di amici e parenti ci sarà sicuramente qualcuno dotato di questi requisiti, fatevi aiutare!

giovedì 24 marzo 2011

Il film documentario 2

Alla base di un docufilm c’è sempre un’idea. Cos'è che voglio raccontare? A che tipo di pubblico voglio rivolgermi? Quali e quante informazioni voglio dare? Le risposte a queste domande decideranno lo stile del vostro film. Se vi appassionano i documentari potete comprendere quello di cui sto scrivendo, ripensando a quelli che avete visto al Cinema, in televisione o su Dvd specifici come per esempio le varie collane (Città del mondo / Le Alpi ecc.) in vendita nelle edicole.
Fare una cosa “seria” è difficile, senza rischiare di essere noiosi. L'obiettivo che più semplicemente e felicemente potete ottenere in quanto documentaristi amatoriali è la leggerezza.
Date libero sfogo alla fantasia e persino non abbiate paura di copiare, e tirate fuori un’idea divertente e accattivante per rendere più appetibile il vostro filmato. Per mostrare le bellezze di una città o di un luogo interessante potreste decidere di usare un "conduttore" (vostra moglie o vostro marito, un amico o un amica), alla stregua di Alberto Angela o Mario Tozzi. Ma non esagerate: fate in modo che a raccontare il vostro filmato siano sopratutto le immagini, la musica, gli effetti ambientali, magari una voce fuori campo o delle scritte.
Se vi documentate bene, scrivete un testo che potrebbe guidarvi durante le riprese e una volta tornati a casa perfezionatelo secondo l'andamento del montaggio facendolo poi speakerare, da vostra moglie/marito o amica/amico o parente. Personalmente, preferisco utilizzare me stesso come voce fuori campo (visionate gli estratti dei miei film); la voce narrante, a volte, può distrarre da riprese non eccellenti.
Per concludere: prima di fare il viaggio in un luogo che non avete mai visitato cercate informazioni sugli usi e costumi degli abitanti del luogo, sulla geografia e la politica, sui personaggi importanti e famosi che in quella terra sono nati. Per raccogliere questo tipo di documentazione basta andare in rete (internet). Potete anche dare un'occhiata come altri hanno ripreso gli stessi luoghi che vi interessano, su Youtube . Tutto questo bagaglio di informazioni può così farvi venire in mente degli stili di narrazione, una scaletta, una storia, da usare come filo conduttore del filmato. Annotate tutto questo su un quadernetto tascabile da tenere sempre con voi: ecco la falsa riga della sceneggiatura.
Quindi sta tutto nella vostra fantasia e nella vostra voglia di documentarvi.

sabato 19 marzo 2011

Il film documentario 1

La maggior parte dei cinedilettanti, si esprime documentando i propri viaggi; perchè allora non sostituire la serie di riprese fatte per mostrarle ad amici e parenti, con un buon montaggio e una sonorizzazione adeguata, dando così un taglio più professionale al proprio documento filmato.
Il docufilm di viaggio è un modo come un altro per comunicare al nostro pubblico l'idea che ci siamo fatti, le sensazioni e gli incontri che abbiamo avuto di un determinato luogo.
Persino in un genere poco "puro" come può essere il docufilm a carattere turistico, un cineamatore dotato di fantasia e di gusto, oltre che di intelligenza e sensibilità, può dire qualcosa di suo.
Il dilettante alle prime armi, può mettere nel suo lavoro tutto ciò che trova bello e interessante, ma alla fine con molta probabilità otterrà un certo pasticcio.
Infatti il film documentario ha le sue regole, le sue leggi di grammatica e di sintassi.
C'è da dire che oggi il cineamatore tende sempre più ad assimilare i modi e le forme dei professionisti, questo torna a vantaggio del dilettante che eseguirà lavori con una certa garanzia di abilità e sicurezza artigianale.
Il documentario non sempre ha pretese d'arte; penso che sia tanto più bello e quindi più valido, quanto più si avvicina sinceramente all'idea originaria del suo realizzatore.
Credo che il primo passo verso la buona riuscita del documentario sia cercare in se stessi ciò che si può o non si può dare.
Il caso a volte è il miglior amico ma può essere anche il peggior nemico. Molte volte ci si fida troppo al caso; ciò che occorre per bene iniziare è la chiarezza dialettica (non intendo qualcosa di politico o di impegnato), voglio indicare ciò che è netto chiaro e preciso sia nella memoria sia nell'intelletto.
Con il prossimo post vedrò di spiegarmi meglio con qualche esempio.

mercoledì 16 marzo 2011

Fotografia e cinematografia

Rivolgo questo post ai neofilmmaker che sono giunti alla cinematografia dopo essere stati dei dilettanti fotografi.
E' indispensabile abbandonare quella "mentalità fotografica" così diversa da quella cinematografica, che consiste nel cogliere l'attimo fuggente, fermando il soggetto durante il culmine espressivo dell'azione; ottenendo come risultato un'immagine che non può essere se non una visione di sintesi.
Il neofilmmaker dovrà preoccuparsi di considerare non una frazione di azione, ma il suo aspetto dinamico inteso nella sua globalità e nell'arco del suo sviluppo completo.
Naturalmente si potrà far uso prezioso delle precedenti esperienze con la macchina fotografica.
La tecnica fotografica verrà utilizzata per la composizione, l'accentuazione visiva che puè dare una particolare illuminazione, l'emotività procurata da un angolo di ripresa particolare, l'uso di filtri, delle diverse focali, la profondità di campo ecc.
Chi si accinge a scrivere una sceneggiatura dovrà aggiungere a tutte queste esperienze un altro elemento che è "la dimensione del tempo".

martedì 15 marzo 2011

Il segreto del successo

La maggiorparte di coloro che utilizzano una videocamera a livello dilettantistico, fanno riprese dei propri viaggi, della propria famiglia, degli eventi a cui partecipano.
Poi quando vengono proiettate queste riprese ad amici, parenti, conoscenti; questi tendono ad annoiarsi, a chiaccherare fra loro durante la proiezione, a fare domande su cosa stanno vedendo.
Sarà capitato a tutti di aver dovuto sopportare un amico il quale ad ogni costo, ci voleva raccontare un episodio trascurandone, nell'esposizione, il susseguirsi logico ed il senso dei fatti. Quante volte abbiamo abbandonato la lettura di una novella o di un romanzo monotono e prolisso.
Se desiderate ottenere dei successi e delle soddisfazioni da parte dei vostri spettatori, e volete che vi sia riconosciuto il vostro merito, dovete presentare dei video ben impostati nel contenuto narrativo e dal punto di vista tecnico.
Per raggiungere i migliori risultati sarà necessario realizzare il film seguendo la guida che vi offre la sceneggiatura. Si rende perciò indispensabile imparare come prepararla.
Voi mi direte ma come faccio a preparare la sceneggiatura di un video fatto durante un viaggio o per documentare un matrimonio, un battesimo, una gara di atletica ecc.; tutte cose che presentano situazioni casuali, imprevedibili.
Se vi interessa come preparare una sceneggiatura per questi tipi di film, contattatemi.

lunedì 14 marzo 2011

Consigli in pillole

Questi pochi consigli base sono rivolti a coloro che per la prima volta si avvicinano al cinema amatoriale o che vogliono rendere un po' più professionali le loro future riprese.
Sono consigli che derivano dagli errori che io feci quando iniziai questa attività.


- Preparando la sceneggiatura non dimenticare mai di considerare il piacere ed il divertimento che il film deve offrire agli spettatori.
- Non dimenticare che la videocamera è stata creata per registrare il movimento senza però utilizzarla come un innaffiatoio
- Non pensare di poter realizzare un film basandolo unicamente sugli effetti dei movimenti della videocamera
- Filma, filma e filma di tutto costruendoti così una videoteca ben assortita da utilizzare come inserti nei tuoi film
- Infine ricordati che gli spettatori non devono mai accorgersi della presenza della videocamera: essi devono poter vivere l'azione che si svolge sullo schermo o sul televisore di casa nel modo più naturale e logico possibile

sabato 12 marzo 2011

Gallery (Brevi estratti di miei docufilms)

Da "L'isola degli altipiani" 
  

Da "Sguardi su un paese antico"
 

Da "Colori d'Africa"
 

Da "I paesi della luce"
   

Da "Bernina Express"
   

Da "Turkje"
    

Da "Berlino"
    

venerdì 11 marzo 2011

Dal Super8 al digitale

Tutto iniziò nell’ormai lontano 1962 quando frequentavo l’Istituto Tecnico “Pier Crescenzi”  di Bologna.
Mio compagno di classe era il figlio dell’On. Luigi Preti, all’epoca ministro del Commercio con l’estero del quarto Governo Fanfani.
Durante un viaggio di stato in Messico, realizzò con una cinepresa 8 mm delle riprese nel sito archeologico di Chichén Itzá .
Il  mio compagno si accordò con uno dei professori per proiettare in classe il “filmino” realizzato dal padre.
Dopo la visione realizzai che poteva essere divertente ed appassionante il fatto  di poter raccogliere immagini in movimento e poterle condividere utilizzando un proiettore  portatile.
Dallas, 22 novembre 1963, assassinio del Presidente USA J.F. Kennedy.
Successivamente i giornali e la Tv parlarono molto di Abraham Zapruder  che, con la sua cinepresa 8 mm, riprese parte del corteo del presidente compreso l’assassinio.
Questi furono i due eventi  che fecero decidere in me di possedere appena possibile una cinepresa.
Nel 1965 fece la sua comparsa il formato Super8, mentre sempre più persone si dotavano di una cinepresa dando il via alla realizzazione dei famosi “film di famiglia”.
Terminato il servizio militare nel 1969, inizia il mio percorso lavorativo, i primi stipendi, l’acquisto dell’auto e naturalmente la cinepresa: una Bolex Paillard 150 Super8.

Gli strumenti degli inizi:


Cinepresa Bolex Paillard 150 S8

Proiettore sonoro Bolex SM8
Moviola manuale
Incollatrice Eumig Z01


 
Con l'avvento dell'elettronica tutto è diventato più semplice.
Nel 1990 sono passato dal girato in Super8 alle riprese in RVM dapprima con una Camcorder Sony TR4, poi con una Sony TR780E.
Per quanto concerne il montaggio: moviola, forbici e incollatrice usati per le pellicole in celluloide Super8 sono stati soppiantati da un Videoregistratore Sony SLV725 che ho utilizzato fino al 2004.
Dal 2005 ho iniziato a utilizzare una videocamera miniDV (DigitalVideo) Sony DCR HC 20 migliorando notevolmente la qualità delle immagini e dandomi la possibilità di montare e sonorizzare i filmati con l'utilizzo del PC.
Infine dal 2008 utilizzo una videocamera Sony DCR-SR210E con sensore CMOS (vedi foto sotto) che mi sta dando ottimi risultati.


Un'attività che mi ha preso e mi prende tempo è la digitalizzazione delle pellicole in Super8 (decine di bobine da 30,60 e 120 minuti), realizzando successivamente un montaggio più fine e la successiva sonorizzazione
La digitalizzazione delle riprese in RVM è stata abbastanza semplice ed ora non mi resta che rifare il montaggio e  la sonorizzazione; cosa che nell'elenco che segue è indicata con "in restauro" e "da restaurare".
Dal 2005 l'elenco dei film realizzati con le riprese in digitale:


1990 - SCOPRIRE LA PROVENZA (in restauro)
1991 - TERRE D'ACQUA (in restauro)
1992 - BRETAGNA LE STAGIONI DEL MARE (da restaurare)
1993 - NORMANDIA: IL SOGNO APPARE (da restaurare)
1994 - TRA L'INDRE E LO CHER (da restaurare)
1995 - DA ASSISI AI MONTI SIBILLINI (da restaurare)
1998 - FINO ALLA FINE DEL MONDO (da restaurare)
1999 - QUATTRO PASSI TRA I MONTI PALLIDI (da restaurare)
2000 - TRA GALLURA E LOGUDORO (da restaurare)
2000 - DOVE L'EUROPA INCONTRA L'OCEANO (da restaurare)
2001 - UNA SCHEGGIA D'AFRICA (da restaurare)
2002 - CUORE D'AMERICA (in restauro)
2004 - L'ORO DEL TEMPO (da restaurare)
2004 - ISOLE NEL VENTO (da restaurare)
2004 - INVERNO PRAGHESE (da restaurare)
2005 - I PAESI DELLA LUCE - DVD 90 min
2006 - COLORI D'AFRICA - DVD 55 min
2008 - UNO SGUARDO SU UN PAESE ANTICO - DVD 55 min
2009 - TURKJE - DVD 70 min
2010 - BERLINO - DVD 22 min
2010 - BERNINA EXPRESS - DVD 18 min
2010 - L'ISOLA DEGLI ALTIPIANI - DVD 70 min
2010 - ORIZZONTI EGUSEI (in fase di montaggio e sonorizzazione)



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