Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


Informazioni personali

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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

sabato 31 marzo 2012

I Beni Culturali e la mia cinepresa - L'Ara Pacis Augustae - Roma

Dalla guida di Travel Italia:

L'Ara Pacis è una delle più alte espressioni dell'arte augustea e insieme un'opera dai profondi rimandi simbolici, che acquistano significato nel quadro del passaggio storico dalla Repubblica al nuovo assetto imperiale. L'altare fu costruito nell'area del Campo Marzio, presso la Flaminia, dal 13 al 9 a.C., per celebrare le imprese di Augusto nelle provincie occidentali dell'Impero. A testimonianza del rapporto diretto con il personaggio, il monumento fu noto come "Ara Pacis Augustae". Con tutta probabilità, l’opera fu eseguita da scultori neoattici attivi a Roma nel I sec. a.C. L'impianto è definito da un recinto marmoreo rettangolare riccamente decorato da bassorilievi con una larghezza approssimativa di 10 metri ed una lunghezza di appena un metro superiore. L'altare centrale, dove si svolgevano i sacrifici rituali, si raggiunge da due aperture poste al centro dei lati più corti del recinto e risulta in posizione rialzata rispetto al perimetro della struttura. Il maggiore interesse artistico è dato dai bassorilievi organizzati in fasce sovrapposte e pannelli che ricoprono interamente le superfici interne ed esterne del recinto ed in parte l'altare centrale. Il fine celebrativo dell'opera è testimoniato direttamente dalla presenza dell'Imperatore Augusto e di Agrippa fra i personaggi rappresentati, ma anche, sul lato occidentale, sia dalle scene dedicate ad Enea, considerato il capostipite della gens Julia alla quale lo stesso Augusto apparteneva, sia da quelle che ricordano l'origine divina di Roma con la lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo sotto lo sguardo del padre, il dio Marte. Completano le decorazioni dell'Ara Pacis fregi di carattere naturalistico, con bassorilievi di piante e piccoli animali e la "Tellus", la divinità che rappresenta la personificazione della pace e della prosperità che l'impero di Roma si apprestava a vivere grazie alle imprese di Augusto.


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