L'Abbazia di San Clemente a Casauria è uno dei monumenti più importanti d'Abruzzo, anch'esso purtroppo danneggiato dal terremoto del 6 aprile del 2009.
San Clemente a Casauria era un Monastero benedettino presso Torre de’ Passeri (Pescara), fondato dall’imperatore Ludovico II nell’871. Il nome di San Clemente gli fu dato quando ricevette le reliquie del papa San Clemente; il monastero fu distrutto dai Saraceni nel 916, ma ritrovò l’antico splendore soprattutto nella prima metà del sec. 11°.
La chiesa (sec. 12°), romanica con accenni gotici, ha un ampio atrio con portali decorati di sculture di remota derivazione lombarda, l’esterno dell’abside, con colonne aggettanti, le porte bronzee con rappresentazioni dei castelli soggetti all’abbazia (sec. 12°), il pergamo, il candelabro pasquale (sec. 12°), il ciborio (sec. 14°). Nella cripta resti della costruzione del sec. 9°.
La facciata è preceduta da un portico con colonne a capitelli, sotto il quale si aprono tre portali, di cui il centrale è il maggiore per dimensioni. Nella lunetta centrale del portale principale è raffigurato San Clemente a simboleggiare la continuità con la chiesa nuova costruita da Leonate, raffigurato a sinistra. Nell’architrave viene illustrata la storia della nascita dell’abbazia. Sulla lunetta del portale sinistro è raffigurato S. Michele Arcangelo che atterra con la lancia il drago, simbolo del male. Sulla lunetta del portale destro c’è una Madonna con Bambino, protettrice dei viandanti. Alla realizzazione della facciata, costruita durante il periodo di Leonate, contribuirono maestri e muratori provenienti da più parti, dalla Puglia fino alla Borgogna. Essa presenta molte irregolarità rispetto al portico probabilmente dovute alle ricostruzioni dopo i terremoti del 1359 e del 1456. La facciata originale aveva, ad esempio, un rosone nella lunetta e nell’architrave del portale. Il Porticato ha una bella volta a crociera, probabilmente ispirata, così come l’oratorio, dalle maestranze francesi. Alla sua sinistra rimangono i ruderi di una Torre Campanaria, probabilmente crollata durante il terremoto del 1349.
L'interno è a tre navate, che conducono al pulpito con una sola abside semicircolare. La copertura, che una volta doveva essere a crociera nel transetto e a tetto nelle navate, è oggi a capriata con mattoni dipinti a losanghe. La cripta, destinata ad ospitare tombe dei santi e reliquie sacre ha nove piccole navate longitudinali e due trasversali, con le campate a volta a crociera. Si tratta di una cripta presbiteriale rialzata, come quella di S. Marco a Venezia. Per raggiungere il presbiterio bisogna salire quattro gradini attraverso due scale alle estremità delle navate laterali. Dei tre altari che c’erano quando fu costruita, ne rimane uno solo al centro.
Per maggiori informazioni