L’antica abbazia di San Liberatore è figlia della “Sacra Madre”: la Majella; essa è situata nel territorio di Serramonacesca, più precisamente alle pendici del Monte Piano di Taricca nei pressi del magico fiume Alento immerso in una natura incontaminata. L’Alento nasce proprio a Serramonacesca ed attraversa il cuore del Parco Nazionale della Majella, non ha una grande portata eppure con il suo scorrere veloce e con i suoi percorsi particolarmente tortuosi crea quasi una musica melodica e soave per chi l’ascolta proiettandolo in una dimensione onirica. La chiesa è circondata da boschi quieti da cui dal lato destro della basilica su un’alta rupe è possibile vedere i ruderi di Castel Menardo. La struttura fu costruita intorno al 1080 sui resti di una precedente chiesa che non era stata risparmiata dal terremoto del 990. Essa raggiunse il massimo splendore intorno al 1200 circa e come tutte le strutture ecclesiastiche ebbe dei periodi più o meno fortunati, ma di sicuro il periodo più sfortunato fu quello vissuto nell’anno 1806, dove il nuovo decreto di Napoleone, che prevedeva la soppressione degli ordini monastici, sancì la sua decadenza: fu spogliata di ogni bene, di qualsiasi opera d’arte, arredo o libro sacro diventando la sede del cimitero del paese fino alla fine degli anni ’60. Sono molti i restauri che l’hanno vista protagonista nel corso degli ultimi tempi e che finalmente l’hanno riportata al suo insigne splendore.
"Quando un cineamatore riprende scene di un viaggio, di un party, o di altre speciali occasioni, e specie quando sta riprendendo i propri figli, sta innanzitutto cercando di far presa sul tempo, e, in ultima analisi, sta tentando di sconfiggere la morte. L'atto del fare cinema può quindi essere considerato nel suo complesso come una esteriorizzazione del processo della memoria." S. Brakhage, In difesa del cine-amatore, 1967
Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.
Informazioni personali
- Filmmaker Italo
- Busto Arsizio, Varese, Italy
- Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »
lunedì 19 giugno 2017
Itinerari della Majella - Abbazia di San Liberatore
L’antica abbazia di San Liberatore è figlia della “Sacra Madre”: la Majella; essa è situata nel territorio di Serramonacesca, più precisamente alle pendici del Monte Piano di Taricca nei pressi del magico fiume Alento immerso in una natura incontaminata. L’Alento nasce proprio a Serramonacesca ed attraversa il cuore del Parco Nazionale della Majella, non ha una grande portata eppure con il suo scorrere veloce e con i suoi percorsi particolarmente tortuosi crea quasi una musica melodica e soave per chi l’ascolta proiettandolo in una dimensione onirica. La chiesa è circondata da boschi quieti da cui dal lato destro della basilica su un’alta rupe è possibile vedere i ruderi di Castel Menardo. La struttura fu costruita intorno al 1080 sui resti di una precedente chiesa che non era stata risparmiata dal terremoto del 990. Essa raggiunse il massimo splendore intorno al 1200 circa e come tutte le strutture ecclesiastiche ebbe dei periodi più o meno fortunati, ma di sicuro il periodo più sfortunato fu quello vissuto nell’anno 1806, dove il nuovo decreto di Napoleone, che prevedeva la soppressione degli ordini monastici, sancì la sua decadenza: fu spogliata di ogni bene, di qualsiasi opera d’arte, arredo o libro sacro diventando la sede del cimitero del paese fino alla fine degli anni ’60. Sono molti i restauri che l’hanno vista protagonista nel corso degli ultimi tempi e che finalmente l’hanno riportata al suo insigne splendore.
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