Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

martedì 26 aprile 2011

I movimenti di macchina - La carrellata

Per macchina, come avrete certamente capito, si intende la cinepresa, a me piace chiamarla così anche se da più di trent'anni a livello dilettantistico è subentrata la videocamera, analogica o digitale che sia.
Abbiamo detto che il materiale principale per la sceneggiatura del film consiste nel movimento (movimento nel film) e che il sistema classico per impiegarlo nel linguaggio cinematografico è di dividere l'azione in tanti quadri in modo da poter attirare più efficacemente l'attenzione degli spettatori verso gli aspetti essenziali delta narrazione filmica (movimento del film).
Il cinedilettante, però, deve ricordare che anche la cinepresa può muoversi durante la ripresa di un quadro e che questa possibilità può aiutarlo nell'applicazione delle regole dell'equilibrio, della misura e della concisione. Inoltre i movimenti di macchina costituiscono un mezzo espressivo e narrativo efficacissimo, tipico della tecnica cinematografica, che egli deve perciò saper sfruttare a fondo.
La carellata si ottiene quando la cinepresa si muove, durante la ripresa, spostandosi da un punto all'altro.

I pionieri del cinema riuscivano a deliziare gli spettatori collocando la macchina da presa davanti ad una locomotiva. Un accorgimento, che si adegua di più alle possibilità moderne, è quello di montare la cinepresa su un'automobile. Con l'auto si muoverà anche la macchina da presa e gli spettatori avranno l'illusione di essere a bordo dell'auto e di seguire un certo percorso; la stessa cosa filmando stando a bordo di una bicicletta.

Verso Cape Cod /New England - USA (da "Cuore d'America")

In bici a Cape Cod (da "Cuore d'America")

Analogamente, si può riprendere lateralmente mente si cammina per la strada, dando la possibilità allo spettatore di avere l'impressione di essere lui a camminare (vedi la clip che segue).

Marrakech-il suk (da Sguardi su un paese antico)


Sta però al cineamatore il considerare se tali riprese siano veramente necessarie al film ed il curare che sia loro assegnato un esatto tempo di proiezione;egli deve saper resistere alla tentazione di introdurre nella sceneggiatura la carrellata solo perchè ha la possibilità di effettuarla: tali riprese devono essere sempre in funzione dell'equilibrio, della scelta di tempo e della concisione.
Naturalmente le carrellate si possono eseguire anche servendosi del mezzo di locomozione più idoneo al caso nostro, o imposto dalle circostanze: da una barca o un battello, dal treno, o anche da un aereo: si tratta sempre di carrellata. A seguire alcune sequenze a riguardo

Navigazione sul Bosforo (da Turkje)

Da "Bernina Express"

In volo verso l'Italia (da "L'Isola degli altipiani")


Va ancora ricordato che la carrellata non sempre deve avere la direzione perpendicolare all'asse ottico:questa in genere la si usa per accompagnare un soggetto che si sposta lateralmente, ovvero per mostrare il movimento soggettivato (ad esempio, il protagonista che percorre in auto una strada). Ma spesso capita anche la necessità di una carrellata in avanti o indietro.
Effettuando una carrellata in avanti si otterrà sullo schermo l'effetto di avvicinarsi alle persone, o a dettagli verso cui si dirige la cinepresa, isolandoli dal contesto e facendoli apparire nel contempo più grandi. Con questo tipo di ripresa, è possibile, in certo qual modo, trasportare tutti gli spettatori attraverso un luogo, ad esempio una chiesa, e far loro capire il significato dell'ambiente in generale. Resta inteso che nel caso contrario (una carrellata che si allontana dal soggetto), si otterrà l'effetto opposto cioè di distogliere gradatamente l'attenzione degli spettatori dalla cosa su cui era stata precedentemente concentrata.
Un altro impiego della carrellata può essere quello di mantenere costantemente la cinepresa alla medesima distanza di un attore mentre questi sta camminando o correndo verso di noi in modo da poterne seguire passo per passo i vari movimenti e mantenerlo più a lungo sullo schermo.
(Si tratta di un «accompagnamento» frontale anzichè laterale).
Oppure si può ottenere "effetto contrario, di allontanarlo o avvicinarlo più velocemente, come se il suo movimento fosse più lento o più veloce per mostrare la scena o la situazione nel suo insieme.
Inutile ricordare in questa sede che le carrellate di avvicinamento o allontanamento vengono oggigiorno realizzate con estrema facilità grazie agli obiettivi zoom,senza muovere la cinepresa (zoomata); l'unico inconveniente è che non si ha cambiamento di prospettiva (il movimento è solo apparente), ma ciò raramente viene rilevato durante la proiezione.
Naturalmente, come sempre, il cineoperatore che voglia ricorrere ad una carrellata deve considerare se preferire questi tipi di riprese continue al sistema di più quadri staccati.
Riassumendo: La macchina da presa può essere mossa (movimento del film) in relazione, ma indipendentemente dal contenuto della scena (movimento nel film).
Il movimento della cinepresa non deve però mai essere sfruttato fine a se stesso, senza una finalità precisa o per tentare di animare una scena priva di azione o di interesse. Deve sempre avere una giustificazione espressiva o narrativa.  Mi ripeto, non pensate di poter dar vita a un film basandolo unicamente sugli effetti dei movimenti della cinepresa.

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