Possiamo aggiungere che tutto ciò va bene nel caso, ad esempio, che il papà desideri fare un semplice ma solenne film didattico su « Come rispettare il giardino » con cui può istruire i propri figli; ma che cosa dovremmo dire invece per un documentario di viaggio, che è il tipo di film più diffuso tra i dilettanti?
Tutti i cineamatori desiderano conservare i film-ricordo di un piacevole periodo di vacanza; ma può capitare anche di fare un viaggio o una crociera, ed in questi casi non si ha modo di studiare il campo d'azione e di allestire una pur sommaria sceneggiatura prima di cominciare le riprese.
Questa non è tuttavia una scusa per tralasciare la preparazione. Il cineamatore può procedere (come già accennato in precedenza su questo blog) allo studio dei luoghi, degli itinerari, dei soggetti sconosciuti anche standosene comodamente a casa propria prima di iniziare il viaggio: io trovo che è un esercizio delizioso effettuare con la fantasia questi viaggi stando in poltrona e creando sceneggiature adatte per film. Non dico certo una cosa nuova scrivendo che talvolta il complesso dei preparativi per un viaggio può procurare maggior entusiasmo e piacere che non il viaggio in sé. La stessa cosa succede anche in campo cinematografico tra la fase di sceneggiatura e la ripresa materiale del film.
Ecco quindi la preparazione del campo d'azione. Se progettate di andare, ad esempio, nel Venezuela, sarà facile trovare notizie che vi diranno che in certe parti di quel Paese i «gauchos» riuniscono le mandrie di bestiame usando delle barche. Questo perchè l'erba più grassa cresce in pianure ricche di corsi d'acqua e le mucche vagano attorno ad essi per mangiare i teneri germogli che vi affiorano.
In base a tali nozioni voi potrete preparare un primo schema di sequenze che mostrino i « gauchos " a bordo delle chiatte. Perchè non aggiungere poi per contrasto a tale novità alcune riprese di mucche che vengono condotte alla mungitura da un ragazzo a piedi e da un cane, nella nostre campagne?.. Naturalmente non potrete preparare una sceneggiatura dettagliata con i vari quadri numerati, ma avrete tuttavia già una buona idea, un piano schematico, che vi darà la certezza di riuscire a creare qualcosa di vivo, appena voi vi troverete nelle circostanze di riprendere la scena progettata.
Avete in programma invece una crociera sui canali della Svezia e pensate di effettuare riprese dal battello in navigazione? Benissimo: voi indubbiamente procederete ad effettuare riprese dal lato sinistro, e poi dal lato destro, qualche volta punterete la cinepresa verso prua, altre volte verso poppa: ricordatevi però che quando questi vari quadri saranno riuniti, otterrete sullo schermo un « magnifico» effetto di altalena zig-zagante.
Anche in questo caso sarà bene che prima di partire prepariate una serie di appunti con brevi. scene che si svolgono sul ponte dello scafo. Tali riprese andranno poi inserite. in fase di montaggio, per spezzare il continuo susseguirsi dei vari paesaggi girati da bordo. Basterà inserire, ad esempio, una o più riprese della piccola Silvana la quale dall'imbarcazione si diverte con il binocolo ad osservare il panorama, ora verso prua, ora verso poppa ed ora verso i bordi. Il movimento del binocolo, introdotto prima del quadro che mostra un paesaggio (soggettivazione) , servirà ad indicare la direzione in cui è stata ripresa la veduta e servirà a presentarla in modo più naturale. (Segnate pertanto nel vostro promemoria di viaggio di portare con voi un binocolo).
È logico che, visitando una città straniera o un paese sconosciuto, vi si presenti l'occasione e la tentazione di effettuare delle riprese che non avete considerato in alcun modo sullo schema. In un viaggio, l'effettuare o meno delle riprese è spesso questione di «ora o mai più»: che fare in tal caso?
La miglior cosa è di non tralasciare tali riprese (anche perchè con le moderne videocamere con hard disk di spazio ce n'è a volontà) e poi conservarle mandandole ad arricchire la propria cineteca: un po' di folclore, un magnifico paesaggio, anche se non possono essere utilizzati immediatamente nel film in allestimento, possono sempre servire per qualche altro lavoro.
È importante però che il dilettante ricordi sempre che riprese bellissime possono, ma anche non possono venir inserite nel film che si sta realizzando: egli non deve lasciarsi tentare da esse solo per il loro aspetto formale bensì deve saper scegliere obiettivamente quelle più adatte in funzione della narrazione cinematografica: in fase di montaggio infatti è facile rilevare assai spesso che proprio la ripresa giudicata più irresistibile è quella che rovina l'equilibrio del film. Centinaia di film vengono guastati dai dilettanti stessi i quali durante il montaggio non riescono a mettere in disparte dei pezzi che, pur validi in sé, non si fondono con l'andamento generale del film e rovinano quello che magari prometteva di riuscire un bel lavoro. Le riprese ben riuscite, ma inadatte ad un film, come abbiamo già detto, potranno invece essere molto appropriate per il successivo, quando, ad esempio, vi si presenterà l'occasione di contrapporre, per contrasto, la pigiatura dell'uva in alcuni paesi stranieri (i piedi dei contadini che si muovono ritmicamente) ad un quadro che mostra il turista pieno di sussiego mentre sorseggia da intenditore e con grandissima soddisfazione un calice di vino, seduto ad un elegante caffè in riviera.
Queste riprese tralasciate diventano il materiale per la cineteca. Una cineteca ben fornita di vari pezzi di soggetti differenti può essere di grande aiuto per il dilettante che si prepara ad allestire un film.
Una ripresa effettuata durante un pomeriggio estivo alla piscina locale, può, con l'aggiunta di altri quadri di sport nautici ripresi negli anni precedenti, trasformarsi in un breve film sul nuoto e la moda dei costumi.
Davvero fortunato è il dilettante che possiede una raccolta di pezzi girati molti anni addietro: pensate, ad esempio, di descrivere il contrasto tra il costume che Anna portava una trentina di anni fa e quello che porta oggi Daniela!
I contrasti legano fra loro: una fontana gelata in Norvegia a paragone con una persona anziana ferma lungo i viali del parco della vostra città (del norditalia) in un giorno nebbioso.
I colori legano tra loro: visi pallidi su fondo nero e visi scuri su fondo bianco.
Analogie, similitudini, accostamenti: ecco altre possibilità che aiutano il dilettante ad allestire una sceneggiatura viva ed efficace prima di partire per i suoi viaggi. Non è però detto che il dilettante nei suoi racconti debba essere legato a regole fisse: egli potrà descrivere i suoi viaggi secondo uno schema piuttosto che un altro. Se andrà a passare le sue vacanze sulle Dolomiti potrà decidere che il suo film si intitoli:
LA MONTAGNA NEI MIEI PENSIERI
Può quindi inquadrare il racconto delle sue vacanze con una sequenza iniziale (riprese fatte da un collaboratore) che lo mostra in ufficio assorto nei suoi pensieri. Segue una zoomata o un primo piano su un catalogo di equipaggiamenti da rocciatore o una brochure della località meta della vacanza, sulla scrivania; gli spettatori avranno così modo di comprendere che egli sta sognando ad occhi aperti le montagne. Si potrà quindi passare alle varie riprese effettuate realmente sulle Dolomiti presentandole come il sogno e finire ritornando ancora all'ufficio, uno squillo del telefono che riporta il personaggio alla realtà.
Oppure presentare un viaggio di diversi luoghi sotto forma di diario...(quello che in genere uso nei miei film).
Uno dei vostri figli o vostra moglie (marito) o voi stessi seduti in casa: ripresa della mano che scrive sul diario o su un blog con ripresa delle dita che battono sulla tastiera, alternata a quella dello schermo del pc.
Ricordiamo però sempre che qualunque sia il film che stiamo per fare, anche il più modesto, dobbiamo ad ogni costo evitare di presentare la classica catena di riprese effettuate in sequenza e senza un nesso logico.
Buon lavoro!
Qui sotto potete vedere come esempio l'incipit di un film che racconta di un viaggio in Portogallo.
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