Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

domenica 4 settembre 2011

Il Montaggio - 3

LA DURATA DELLE SCENE
Ho già detto che la durata media di una ripresa dovrebbe essere da 5 a 10 secondi. Voi potete, beninteso, avere delle riprese più lunghe o più brevi. Ma io credo che non dovrete allontanarvi da questa media se non avete una particolare giustificazione.
Le durate estreme ed il ritmo
La ripresa deve, evidentemente, essere abbastanza lunga perchè lo spettatore abbia il tempo di intendere il suo contenuto e quindi la sua durata minima dipende dalle sue caratteristiche espressive, formali  o narrative.
Un semplice oggetto, come il quadrante di un orologio, viene registrato molto rapidamente dalla mente degli spettatori. Il primo piano di queste immagini sarà visto e compreso in meno di due secondi.
AI contrario, per apprezzare un paesaggio, servono almeno 5 secondi.
Ma cerchiamo di non cadere nell'eccesso contrario. Una ripresa deve essere corta per non diventare noiosa. Supponete, ad esempio, di mantenere sullo schermo per una durata di 20 secondi la scena di una casa. Il pubblico sarà preso da un senso di noia perchè aspetta o qualcosa che non accade, oppure la scena seguente.
Questo esempio è esagerato, ma è una spiegazione della regola seguente: una ripresa non deve restare sullo schermo, per nessun motivo, più a lungo di quanto non se ne riconosca la necessità e la funzione da un punto di vista narrativo. Una ripresa deve, cioè, essere sufficientemente lunga perchè si abbia il tempo di comprenderla e abbastanza corta perchè non ci si accorga di aspettare la seguente.
La brevità è, comunque, preferibile alla lunghezza: il difetto dei film di dilettanti è di essere troppo prolissi.
E' probabile che questo dipenda dal fatto che sono le proprie riprese quelle che il dilettante deve tagliare, ed in questo caso è difficile essere senza pietà. So bene quanto voi che è difficile far sparire il 50% di una bella ripresa, in particolare quando siamo stati noi stessi ad averla girata.
Ma i sentimenti personali non hanno niente a che vedere col montaggio di un film, e se risparmiate i tagli, vuoi dire che preferite  condannare il film, perché questo senz'altro ne soffrirà. Ciascuna ripresa deve portarci il suo messaggio e poi lasciare il posto a quella seguente. Se avete a che fare con una scena che mostra un personaggio od un oggetto che esce di campo, tagliatela un po' prima che la scena rimanga libera.
Sullo schermo non deva mai apparire una scena “vuota”, senza azione, a meno di non desiderare particolari effetti espressivi. Se, ad esempio, volete mostrare una strada che si fa fa deserta a causa di un improvviso temporale, in questo caso potete continuare la scena anche dopo che l'ultimo personaggio è uscito dall'inquadratura; ma sono eccezioni.
La lunghezza di molte riprese non solo è regolata dal contenuto, ma può essere imposta dal cambio d'inquadratura del quadro seguente, cioè per la regola della continuità.
Quando vi è un solo punto in cui i due fotogrammi si accordano, dovete per forza tagliare e unire in questo punto. Ma se avete possibilità di scelta, usatene con discrezione perchè il tono generale di un
film può essere profondamente modificato dalla lunghezza relativa delle riprese, essendo proprio questo fattore, soprattutto, a determinare il ritmo di una sequenza. Infatti, nell'uso comune, per ritmo cinematografico si intende la caratteristica di velocità espressiva con cui viene presentata l'azione scenica, grazie proprio al montaggio,.
Così un succedersi di quadri brevi, darà un ritmo che rafforza l'aspetto convulso di una sequenza ed eccita
il pubblico, in particolare se ci si serve solo di primi piani e di campi medi. Potete imparare molto esercitandovi in questo tipo di montaggio. Riunite le vostre riprese in modo che esse siano sempre più corte man mano che si avvicinano al culmine dell'azione. Poi mantenete la scena finale molto più lunga. Sarete sorpresi dalla potenza suggestiva che possono avere queste riprese estremamente corte in una sequenza del genere. Mentre per alcune situazioni le sequenze richiedono un montaggio molto sostenuto, ve ne sono altre per le quali, al contrario, si adatta un ritmo lento, distensivo.
Una successione di quadri piuttosto lunghi può essere utilizzata per accentuare un'atmosfera di riposo e di pace.
Un paesaggio di campagna, in un caldo pomeriggio d'estate, per esempio, non sarà compatibile con un montaggio rapido. AI contrario la lentezza del ritmo metterà in valore l'impressione di calore soffocante suggerito dall'immagine.
Anche in questo caso, tuttavia, cercate di non esagerare. Per giustificare la sua notevole durata, una ripresa deve avere un interesse particolare od una bellezza eccezionale. Come regola, la lunghezza media di una ripresa, in una sequenza lenta, non deve sorpassare i dieci secondi. Vi sono solo rare occasioni in cui scene estremamente lunghe possono avere una giustificazione.
Comunque il ritmo interno del film dev'essere studiato in maniera di rafforzare il ritmo “proprio” dell'azione reale che si vuole presentare, il che significa che anche questo elemento dev'essere considerato in fase di ripresa. Tuttavia i problemi del ritmo spettano quasi esclusivamente al montatore e costituiscono uno degli aspetti più interessanti del suo lavoro.



Il corto della clip seguente è stato girato in RVM con il montaggio in macchina, cioè avendo avuto la cura di filmare (durata di ripresa, inquadratura, successione dei campi) avendo presente il risultato finale (grazie anche al tipo di situazione che lo permetteva: una serie di quadri in successione temporale). Il filmato è stato digitalizzato mediante una scheda di acquisizione video.
L'aggiunta poi del titolo e del sottofondo sonoro hanno completato il filmato



Quest'itinerario, molto panoramico, non presenta difficoltà di rilievo ma bisogna segnalare che il tratto iniziale è costituito da una ripida e faticosa salita.

La partenza è in via Fondaco, la stradina in fondo al parcheggio di Portofino, che sale passando sotto alla caserma dei Carabinieri.
Oltrepassato l'Hotel la strada si trasforma in una scalinata di larghi gradini di pietra e cemento, molto ben tenuti, che si inerpica in mezzo alla vegetazione.
Il sentiero, in gran parte sterrato e pianeggiante, si snoda tra la campagna fino a località Vessinaro dove parte la deviazione per Cala degli Inglesi (bellissima insenatura raggiungibile solo a piedi o in barca); il cammino prosegue diritto sotto i castagni. Imboccato il viottolo che avanza seguendo il lato occidentale del Promontorio, e, affacciato sulle numerose calette sottostanti alterna brevi tratti pianeggianti a numerosi saliscendi in mezzo a sporgenti roccioni, si arriva, dopo 1h  e 10' dalla partenza, in località Base 0.
Base 0, postazione militare durante la II Guerra Mondiale, è oggi un punto di sosta panoramico.
Da qui il sentiero si addentra nel bosco e scende in maniera ripida e irregolare con notevoli scorci panoramici sul borgo.
L'arrivo a San Fruttuoso è presso la base di atterraggio degli elicotteri, da qui si prosegue in mezzo ad alcune abitazioni e passando sotto a un portico si accede alla prima delle due incantevoli baie.

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