Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

martedì 14 febbraio 2012

Carnevale a Venezia

Siamo nel periodo di Carnevale:
Quella del teatro come tema dominante del Carnevale 2012 è una scelta che stabilisce un legame con la storia veneziana: dal Cinquecento e fino alla fine della Repubblica Serenissima, il Carnevale coincideva in Laguna con la stagione teatrale. Si andava a teatro mascherati – tranne le donne da marito che invece mostravano il volto scoperto - , si frequentavano i ridotti, le bische dove si trascorreva la serata giocando d'azzardo e conversando amabilmente, si partecipava a lussuose feste in maschera. Insomma per tutto il periodo del Carnevale la maschera era d'obbligo e, contemporaneamente, la vita assumeva dei contorni teatrali nell'interpretazione di diversi caratteri umani, di molteplici esistenze e identità.
Durante il Carnevale gli spettacoli avevano il proprio culmine non solo nei teatri al coperto ma anche nei campi e nelle piazze con teatralizzazioni d'ambiente e spettacoli di ogni tipo. Se si parla di teatro non si può non citare Carlo Goldoni e la sua Commedia dell'arte, formula narrativa medievale ravvivata, nel corso del Settecento, dall'illustre drammaturgo.
Le tradizioni legate al Carnevale e al teatro veneziano sono vive anche oggi e si arricchiscono di un programma di eventi che per tre settimane veste la città in maschera e la trasforma in un Grande Teatro all'aperto.



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