Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


Informazioni personali

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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

mercoledì 16 marzo 2011

Fotografia e cinematografia

Rivolgo questo post ai neofilmmaker che sono giunti alla cinematografia dopo essere stati dei dilettanti fotografi.
E' indispensabile abbandonare quella "mentalità fotografica" così diversa da quella cinematografica, che consiste nel cogliere l'attimo fuggente, fermando il soggetto durante il culmine espressivo dell'azione; ottenendo come risultato un'immagine che non può essere se non una visione di sintesi.
Il neofilmmaker dovrà preoccuparsi di considerare non una frazione di azione, ma il suo aspetto dinamico inteso nella sua globalità e nell'arco del suo sviluppo completo.
Naturalmente si potrà far uso prezioso delle precedenti esperienze con la macchina fotografica.
La tecnica fotografica verrà utilizzata per la composizione, l'accentuazione visiva che puè dare una particolare illuminazione, l'emotività procurata da un angolo di ripresa particolare, l'uso di filtri, delle diverse focali, la profondità di campo ecc.
Chi si accinge a scrivere una sceneggiatura dovrà aggiungere a tutte queste esperienze un altro elemento che è "la dimensione del tempo".

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