Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

sabato 19 marzo 2011

Il film documentario 1

La maggior parte dei cinedilettanti, si esprime documentando i propri viaggi; perchè allora non sostituire la serie di riprese fatte per mostrarle ad amici e parenti, con un buon montaggio e una sonorizzazione adeguata, dando così un taglio più professionale al proprio documento filmato.
Il docufilm di viaggio è un modo come un altro per comunicare al nostro pubblico l'idea che ci siamo fatti, le sensazioni e gli incontri che abbiamo avuto di un determinato luogo.
Persino in un genere poco "puro" come può essere il docufilm a carattere turistico, un cineamatore dotato di fantasia e di gusto, oltre che di intelligenza e sensibilità, può dire qualcosa di suo.
Il dilettante alle prime armi, può mettere nel suo lavoro tutto ciò che trova bello e interessante, ma alla fine con molta probabilità otterrà un certo pasticcio.
Infatti il film documentario ha le sue regole, le sue leggi di grammatica e di sintassi.
C'è da dire che oggi il cineamatore tende sempre più ad assimilare i modi e le forme dei professionisti, questo torna a vantaggio del dilettante che eseguirà lavori con una certa garanzia di abilità e sicurezza artigianale.
Il documentario non sempre ha pretese d'arte; penso che sia tanto più bello e quindi più valido, quanto più si avvicina sinceramente all'idea originaria del suo realizzatore.
Credo che il primo passo verso la buona riuscita del documentario sia cercare in se stessi ciò che si può o non si può dare.
Il caso a volte è il miglior amico ma può essere anche il peggior nemico. Molte volte ci si fida troppo al caso; ciò che occorre per bene iniziare è la chiarezza dialettica (non intendo qualcosa di politico o di impegnato), voglio indicare ciò che è netto chiaro e preciso sia nella memoria sia nell'intelletto.
Con il prossimo post vedrò di spiegarmi meglio con qualche esempio.

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