Quando ho fatto le riprese, era l’agosto del 2005, il caldo era incessante. L’aria era talmente rarefatta e bruciante da respirare a fatica. Sembrava di avere un fon accesso, alla massima potenza, proprio davanti al volto.
Il Deserto di Giuda, perfettamente preservato e inviolato, è’ denso di suggestioni, di emozioni rese dal paesaggio, ma anche dalla storia che trasuda. Siamo in Cisgiordania, lembo di terra dove si trovano le rovine di Gerico, la città più antica della Terra. La linea irregolare del profilo delle colline si spezza solo quando s’incontra un’oasi. Questi luoghi racchiudono in se, preziose come perle nelle loro ostriche, splendide riserve naturali e, come ogni deserto, è più vivo di quanto si pensi.
Tra il limite meridionale del deserto e le rive del Mar Morto è situata Qumran, una località abitata nei tempi lontani, da una comunità essena, in un monastero costruito tra il 150 a.C. e il 130 a.C. che vide varie fasi di occupazione finché, nell'estate del 68, Tito, al comando della legione X Fretensis, la distrusse.
Qumran è divenuta famosa in seguito alla scoperta, nel 1947, del Rotolo di Isaia (uno dei rotoli del Mar Morto), visibile in una riproduzione all’interno del piccolo museo o centro visitatori. Questo sito archeologico fu notevolmente rivalutato e ben presto gli studiosi riconobbero che gli edifici erano appartenuti a una comunità religiosa ebraica, supponendo quindi che fossero stati i membri di questa comunità a nascondere i rotoli nelle grotte fra i vicini dirupi.
La clip seguente è un sunto delle sequenze di maggior durata del mio film "I paesi della luce".
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