Caro navigatore che hai avuto l'incredibile fortuna di far naufragio sul mio blog, sei il benvenuto. Questo blog e’ qui per raccontarti un po’ di me attraverso la passione che ho per il cinema ed in particolare per quello amatoriale di viaggio. Non che mi aspetti che la cosa sia di alcun interesse per chiunque non mi conosca gia’. Condividere la nostra esperienza, significa offrire ad altri la possibilità di conoscerci così come noi ci percepiamo riscoprendo il nostro valore. Ci permette inoltre di trovare cose comuni e punti di contatto sentendosi così vicini e sviluppando sentimenti di unione. Il filmmaker è colui che realizza un corto, un documentario, uno spot pubblicitario, oppure realizza un prodotto audiovisivo curando tutte le fasi della realizzazione, dalla progettazione alla sceneggiatura, alle riprese, al montaggio. Una delle più importanti scoperte che feci ancora all'epoca in cui frequentavo le superiori è che il film è il più potente mezzo di comunicazione personale esistente sul pianeta. Nella propria tavolozza creativa, il film dà spazio a tutte le arti come fossero colori ben distinti: fotografia, musica, grafica, scrittura, belle arti, illustrazione, studi visivi e critici ecc. Il modo in cui un filmmaker miscela questi colori gli consente di imprimervi la propria firma, unica come la sua impronta.


Informazioni personali

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Busto Arsizio, Varese, Italy
Bolognese d'origine, trapiantato in Lombardia . Tra me ed i miei interessi c'è una correlazione talmente stretta che non saprei dire dove finiscano gli uni e cominci io o viceversa. Tra questi interessi prediligo la settima arte, mi piace un sacco imprimere in una ripresa un’azione, un momento di vita, quello che il mondo ci offre di bello e di brutto; diceva François Truffaut « Fare un film significa migliorare la vita, sistemarla a modo proprio, significa prolungare i giochi dell'infanzia »

mercoledì 26 ottobre 2011

Itinerari e luoghi e la mia cinepresa - Le falesie di Étretat (Normandia)

Nella clip che segue alcune scene tratte dal mio film "Normandia: il sogno appare"; fulcro di questo sogno l'incontro con le stupende falesie di Etretat, ritratte più volte in molte opere degli impressionisti di fine ottocento. Dalla spiaggia di ghiaia si vede la famosa "Porte d'Aval" e "l'Aiguille" la guglia dove Maurice Leblanc ha collocato il nascondiglio segreto del suo Arsenio Lupin. Due sentieri partono dalla spiaggia di ciottoli levigati della piccola cittadina di pescatori.
Uno sale sulle falesie d'Amont dove si trova la Cappella di Notre-Dame de la Garde, un monumento e un museo dedicati a Nungesser e Coli, i primi aviatori che l’8 maggio del 1927 tentarono di attraversare l’Oceano Atlantico del nord a bordo del loro aereo "White bird".
Ma il sentiero più battuto è quello che va verso ovest, nudo e senza costruzioni, in balia dei venti che non sono necessariamente violenti, caso piuttosto isolato per una scogliera. Il tragitto è un susseguirsi di emozioni, tra pendii a picco, archi naturali di una bellezza indicibile e guglie  che si ergono dal mare. Quando la roccia non si diverte a creare forme geometriche giocando col mare, lascia un muro verticale liscio e righettato come fosse una parete scolpita. Il  sentiero si rende spesso anche divertente osservando nell'attiguo campo da golf,  i giocatori che affrontano questo magnifico percorso che guarda sulle falesie e sull’oceano.
Scendendo alla base delle falesie si può percorrere l'itinerario a ritroso divertendosi ad esplorare le numerose grotte, ovviamente con cautela.
Il turismo in alta stagione è massiccio, ma si distribuisce bene lungo le scogliere e non dà particolare fastidio, vi posso assicurare che in certi tratti ci sarà solo la presenza dei gabbiani ad accompagnarvi.




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